“La musica è luce, emozione e speranza”. Pierfrancesco Madeo vince col canto il suo male

Coraggio, grande forza di volontà, amore e desiderio di lottare. Questi sono i punti cardine della vita di Pierfrancesco Madeo, cantautore trentunenne che vive a Longobucco, in provincia di Cosenza.

Sin dalla nascita è affetto da una malattia genetica rara, come la “Distrofia muscolare di Duchenne” e sin dalla tenera età è un grande appassionato di musica, tanto che il suo sogno è quello di diventare un bravo cantautore.

“Con questa malattia, non si impara mai a convivere – confessa Pierfrancesco – bisogna quindi trovare la forza dentro di sé e l’unica vera cura è quella di vivere al meglio e con dignità la propria vita”.

La distrofia quindi, non uccide la sua grande creatività e così inizia a scrivere brani musicali e a realizzare le proprie idee artistiche. “La musica per me è tutto e nella mia mia esistenza ha un ruolo fondamentale – dichiara – è dalla musica che traggo ogni giorno la linfa vitale che mi trasporta in una nuova dimensione, fatta di luce, emozioni e nuove speranze, che toccano le corde dell’anima”.

Le sue, sono vere e proprie parole d’amore per la musica, che gli permette di vivere grandi emozioni ma soprattutto di trasmetterle, perché la musica riempie ogni parte della su personalità, così come i suoi brani, che hanno un effetto magico nei confronti di chi li ascolta, perché sono versi che vengono dal cuore di un ragazzo che ogni giorno, sin dalla nascita, si alimenta di una grande forza d’animo e che riesce appieno a comunicare gioia e voglia di vivere.

La malattia non ha mai fermato i suoi progetti e le sue aspirazioni, e con la musica lascia bene intendere di voler fare sul serio e di non accontentarsi di viverla come un semplice hobby: “Le mie prospettive future sono molto ambiziose e piene di sorprese – sostiene – da poco è uscito il mio nuovo singolo ‘Piccolo Angelo’ che anticipa l’album ‘Nuvole’, in uscita a dicembre 2015. La musica la faccio da professionista vero, anzi, ancora non credo di aver ottenuto dalla stessa tutto quello che vorrei. Le difficoltà sono tantissime, come le spese di produzione che sono alte e spesso non si riesce nemmeno a recuperarle, ma….spero che con il giusto spirito di sacrificio e il duro lavoro, con il tempo io possa togliermi grandi soddisfazioni e che quella del cantautore riesca a diventare una vera professione, che mi permetta di avere la mia indipendenza.”

Parole che non lasciano scampo ad equivoci e che descrivono bene chi è Pierfrancesco: un vero lottatore che, credendoci fermamente e armato di grande determinazione, sogna di vivere del suo lavoro e soprattutto di farne dell’arte.

E campare d’arte, specie di questi tempi, è particolarmente difficile: una realtà che ha portato e continua a portare tanti ragazzi a mollare facilmente e a non credere fermamente che le proprie passioni possano tramutarsi in attività professionale. Ma Pierfrancesco delle difficoltà, pur avendone consapevolezza, non ha minimamente paura, anzi, sotto certi aspetti non ne vuole nemmeno sentire parlare. “Non bisogna mai arrendersi, e non bisogna mai perdere la voglia di sorridere, apprezzando le piccole meraviglie che ci circondano”. E a chi vuol farsi strada nel difficile mondo della musica dice: “Il primo passo è amarla per davvero, il secondo invece è quello di studiarla con impegno e poi bisogna sempre avere qualcosa da esprimere, un’emozione da regalare o un sentimento da riferire”.

Pierfrancesco si è già tolto grandi soddisfazioni, come la partecipazione alla finale del Festival della Canzone italiana di New York. Ma anche lui ha avuto momenti di sconforto e sintomi di resa. “Ogni mia esperienza ha sempre lasciato in me qualcosa di indelebile, sono spesso passato da sorrisi a lacrime e viceversa, cadute e rialzate continue. Non è sempre stato facile, a volte le critiche, spesso cattive e distruttive o le offese gratuite che ho ricevuto, mi hanno ferito nel profondo, ma in fin dei conti sono sempre riuscito a riprendermi con un gran sorriso sulle labbra”.

Oltre al già citato Festival di New York, a cui ha partecipato nel 2010, nel percorso artistico di Pierfrancesco, si evidenziano altri piccoli grandi traguardi, come le vittorie in diversi concorsi musicali locali, la semifinale raggiunta al Premio “Mia Martini” e al Festival di Napoli nel 2004. Ma l’anno decisivo per la sua piccola consacrazione è il 2005, quando vince “Armonia fra le note”, un concorso musicale di Cosenza e arriva tra i finalisti di “Voce di Calabria”. Nel 2009 esce “Magma”, il suo primo album professionale, distribuito dall’etichetta musicale Sound on Sound. L’ultimo quinquennio per Pierfrancesco è stato un gran balzo in avanti: nel 2010 raggiunge le selezioni finali del Festival di Sanremo nella categoria Nuova Generazione, nel quale torna protagonista anche due anni dopo nella categoria Sanremo Social. A dicembre 2010 è invitato da Rai Uno come ospite per la maratona Telethon. Il suo ultimo disco “Utopia” esce nel 2013 e porta Pierfrancesco in giro per l’Italia tra Udine, Roma e Cosenza, facendolo esibire in una tappa con Alberto Bertoli.

“Utopia è un album sognante, combattivo e sprezzante dell’ipocrisia dei falsi sorrisi, una sorta di manifesto artistico e di vita più maturo” afferma il cantautore.

Già, perché tra i valori di Pierfrancesco non manca la sincerità e l’affetto puro che non si conciliano con i falsi sentimenti spesso circolanti nel mondo musicale come quello di ogni altro settore. Ma lui ha delle armi potentissime, come l’amore, la determinazione e una voglia di vivere invidiabile: tutti valori che dribblano facilmente ogni ostacolo e ogni ostilità.

(Valerio Martella)

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